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CIÒ CHE LE DONNE SOGNANO ...
in una notte di mezz’estate
due tempi _ riduzione e rielaborazione
del “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare
 
STAG11/12  
LABORATORI
 
REPERTORIO10
REPERTORIO A/I
 
 
personaggi
TESEO_OBERON
IPPOLITA_TITANIA
FATA - POCA
PUCK
ERMIA
LISANDRO
ELENA
DEMETRIO
GRANATA
PADELLA
GRAMOLA - EGEA
LISCIVA
interpreti
Nicolò Spiriti
Emanuela Piraccini
Lisa Lippi Pagliai
Serena Gaudenzi
Marina Latta
Costanza Longhena
Elisabetta Frapoli
Anna Mingazzini
Lorena Plazzi
Eleonora Bassetti
Laura Barnabè
Diletta Bucci
 

sabato 12 maggio 2012 - ore 21.00
domenica 13 maggio 2012 - ore 21.00

scene: Pier Lodovico Massari
costumi: Emanuela Ancarani
assistente alla regia: Gian Luca Lusa
regia: Luigi Antonio Mazzoni

edizione 2001
edizione 2007

   
 
Teatro dei Filodrammatici 12/05/2012
riprese filmate Francesco Minarini
 
 
   
 

Dal grande impianto della storia shakespiriana abbiamo tolto gli sponsali di Teseo e Ippolita, i popolani che devono provare uno spettacolo e di conseguenza l’asino di cui si innamora Titania.

Al loro posto abbiamo immaginato un gruppo di donne che, maltrattate dai loro uomini, in odio a tutto il sesso maschile decidono di votarsi ad Artemide cacciatrice. Lei che ha ucciso Atteone tramutandolo in cervo e facendolo sbranare dai suoi cani potrà aiutarle a disprezzare l’altro sesso e le sue profferte amorose.

Per questo si recano nel bosco in una notte di mezza estate per eseguire un rito propiziatorio, ma in quel bosco incappano in Puck, folletto birbante e burlone, che tramuta la bevanda che esse hanno consacrato ad Artemide in un filtro amoroso. Bevendo questo filtro, sono in grado di vedere fate, folletti, spiritelli. Vedono Oberon, si innamorano all’istante e lo inseguono per tutto il bosco.

Il resto della storia, rimane lo stesso: la fuga d’amore delle due coppie di innamorati, le peripezie dovute al filtro magico stillato dal fiore colpito dalla freccia di Cupido e la lite di Oberon e Titania per il possesso del bel paggetto; lite che costa agli umani devastazione e morte. Infine all’alba ogni screzio si ricompone e la realtà dissolve le traversie della notte di sogni.