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LA CASA DI BERNARDA ALBA
dramma femminile popolare spagnolo di Federico Garcia Lorca

 
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personaggi
BERNARDA
MARIA JOSEFA
ANGUSTIAS
MADDALENA
AMELIA
MARTIRIO
ADELE
LA PONZIA
SERVA
PRUDENZA
MENDICANTE
BAMBINA
PRIMA DONNA
SECONDA DONNA
TERZA DONNA
QUARTA DONNA
 
 
interpreti  
Barbara Solaroli
Simona Zaccarini
Paola Tampieri
Barbara Giannotti
Elisa Renzi
Valentina Fiori
Gianna Benericetti
Elisa Banzola
Elena Valtieri
Antonietta Bagnara*
Silvia Ernestini
Lucia Piazza
Brunella Sbarzagli
Nadia Melandri
Elisa Treré
Chiara Corradossi



* 4/5/6-2-2005
Nicoletta Mazzoni
 
   
sabato 6 dicembre 2003 - ore 21.00
domenica 7 dicembre 2003 - ore 21.00
lunedì 8 dicembre 2003- ore 21.00
venerdì 4 febbraio 2005 - ore 21.00
sabato 5 febbraio 2005 - ore 21.00
domenica 6 febbraio 2005 - 0re 21.00

scene: Pier Lodovico Massari
costumi: a cura della Compagnia
regia: Luigi Antonio Mazzoni

Gli studiosi considerano La casa di Bernarda Alba il capolavoro di Garcia Lorca e la più importante opera del teatro spagnolo contemporaneo. Un dramma semplice e severo nel quale crediamo di aver trovato molte affinità psicologiche e quasi un parallelo con il mondo popolare contadino romagnolo di quel tempo. Al centro del dramma Bernarda Alba, questa "azdora" tirannica e prepotente che accecata dall'orgoglio e da una sorta di spietato e rabbioso fanatismo tiene segregate le cinque figlie. Ma la spirale di feroci sentimenti che si innescano da questo stato di forzata prigionia porterà inevitabilmente e inesorabilmente il dramma a compimento.
 
     
   
Teatro dei Filodrammatici 07/12/2003
riprese filmate Francesco Minarini
 
 
     
UN DRAMMA SEMPLICE E SEVERO

Gli studiosi considerano La casa di Bernarda Alba il capolavoro di Garcia Lorca e la più importante opera del teatro spagnuolo contemporaneo. Un dramma di sobria e cupa potenza, mirabilmente equilibrato, essenziale, completamente spoglio da ornamenti superflui, privo di indulgenze, preciso e serrato. Lo stesso autore, che ha voluto adottare la significativa definizione di « documentario fotografico », lasciò scritto: « ho soppresso molte cose in questa tragedia, molte canzoni facili... voglio che il lavoro possegga severità e semplicità ».Come le opere precedenti, anche questa è nutrita da un ricco, genuino umore di vita spagnuola paesana; qui però il giuoco cromatico è ridotto all'indispensabile, a tutto vantaggio del disegno, fermissimo, e della tensione interna che, nonostante la compostezza formale, è sempre al limite di rottura. Non tarda ad accorgersene il lettore che dopo poche scene si trova coinvolto in un groviglio di passioni cocenti, terribili, fatali in senso veramente tragico, mentre in se stesso sente ribollire l' istinto alla ribellione. Sarebbe certamente un errore leggere il dramma in chiave allegorica, tuttavia non si può non avvertire in questa storia di donne, con Bernarda Alba al centro, tirannica e prepotente, accecata dall'orgoglio e da una sorta di spietato, rabbioso fanatismo, e le altre intorno, asservite anche se non sempre dome, tutte esasperate da un'assurda claustrazione che a tratti si colora di follia erotica, un disperato bisogno di libertà, un'invocazione alla libertà, la denuncia di insoddisfazioni fondamentali, 1'ansia di spezzare un troppo soffocante involucro di consuetudini, di tradizioni e di valori pervertiti e mummificati, di ipocrisie e di segrete, feroci violenze.


In Italia La casa di Bernarda Alba fu rappresentata per la prima volta il 17 maggio 1947 da Wanda Capodaglio con la regia di Vito Pandolfi al Teatro Nuovo di Milano; sempre a Milano fu allestita dal Piccolo Teatro nel 1955, protagonista Sarah Ferrati, regista Giorgio Strehler; nel 1957 fu ripresa dal Teatro Stabile di Napoli. tratto da"La casa di Bernarda Alba"
Einaudi - Collezione di teatro