HOME

VESTI LA GIUBBA
saggio-spettacolo del laboratoio teatrale TI PIACE RECITARE?

 
 
STAG11/12  
LABORATORI
 
 
REPERTORIO 10
REPERTORIO I/V
 
interpreti
 

Francesca CATTANI, Martina CELOTTI, Antonio CRUSCO,
Daniela GAUDENZI, Ilaria MORINI, Lorena PLAZZI, Daniele PORISINI,
Luca RONDININI, Sabrina RUBINO, Rosalba SANTARELLI,
Lorenzo TURDO, Anna VIGLIETTO

maestra di clownerie: Daniela Gentilini
collaboratori luci e audio: Emanuele Plazzi, Roberto Vignoli
trucco e parrucco: Arianna Bragliani
scene e costumi: a cura della Compagnia
musiche scelte da Daniele Porisini
assistente alla regia: Francesca Ascari

regia: Daniele Porisini

sabato 19 maggio 2012 - ore 21.00
domenica 20 maggio 2012 - ore 21.00

 
   
 
Teatro dei Filodrammatici 19/05/2012
riprese filmate Francesco Minarini
   
 
 
   
 

Costruire un saggio solo con clowns ha significato fare un viaggio nel mondo dei clowns (questo è stato il prezioso lavoro di Daniela Gentilini), ma anche accostarsi ad alcuni tratti di quel teatro del Novecento europeo (Pirandello, Brecht, Becket) che ci parla delle maschere del quotidiano a tratti fantocci malinconicamente abbandonati in una sorta di limbo.

Quando si parla di clown viene subito alla mente il “Circo”; nel nostro saggio il “Circo” c’è e non c’è o meglio c’è ma non si vede. Ci sono i clowns, ma è tutto rappresentato al di fuori di un vero e proprio spettacolo circense.

Abbiamo lavorato sulla ricerca del “clown” che è dentro di noi per farlo uscire fuori, sull’elemento mimico gestuale, sulle posture in uno spazio scenico neutro e quindi di grande duttilità avendo sempre come linea guida il gioco.

“Il clown non è completamente spensierato, in lui si legge sempre in controluce un retrogusto di malinconia…… Il clown è un poeta che non scrive le proprie poesie, bensì le rappresenta. È poesia fatta persona. Non descrive una figura, bensì la impersona; il clown è un poeta in azione “.

Il grande regista V.E. Mejerchol’d diceva che i testi vanno interpretati anche ricreandoli con nuovo “fervore” e non “imbalsamandoli nell’ipocrisia del rispetto” . Abbiamo preso alla lettera il pensiero del grande regista ed abbiamo “manomesso” testi di Checov, Andreev, Argia Sbolenfi, Bool, Stephen Sondheim, Lucio Dalla ed altri.