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NECA IN RUMAGNA U S’ RAGÃGNA
da Le Baruffe Chiozzotte di Carlo Goldoni
traduzione e adattamento di Luigi Antonio Mazzoni
 
STAG09/10
STAG10/11
REPERTORIO 9  
REPERTORIO O/V
 
 
personaggi
Tugnõ, padrone di carri bestiame
Pascvina, moglie di Tugnõ
Luzĩna, sorella di Tugnõ
Batèsta, guida di carro bestiame
Fafina, fratello di Tugnõ
Bipõ, conduttore di carro bestiame
Libartê, moglie di Bipõ
Ursulina, sorella di Libartê
Chichina, sorella di Libartê
Tufèt, garzone
Vizẽz, negoziante
Isidoro, Cancelliere della Pretura
E’ Grasir, il Messo della Pretura
Canucina, vende pere cotte
interpreti
Silvano Tambini
Antonietta Bagnara
Valentina Fiori
Marco Sartoni
Alan Barnabè
Giuliano Bettoli
Barbara Solaroli
Barbara Giannotti
Stefania Castellucci
Nicola Ragazzini
Pier Gianni Samorini
Claudio Di Filippo
Stefano Peroni
Claudio Mingazzini
     
 
Teatro dei Filodrammatici 27/11/2009
riprese filmate Francesco Minarini
 
 
 

sabato 21 novembre 2009
domenica 22 novembre 2009
venerdì 27 novembre 2009
sabato 28 novembre 2009
domenica 29 novembre 2009

venerdì 31 dicembre 2010
sabato 8 gennaio 2011
domenica 9 gennaio 2011
venerdì 14 gennaio 2011
sabato 15 gennaio 2011
domenica 16 gennaio 2011

 
 
   
     
scene: Pier Lodovico Massari
regia: Luigi Antonio Mazzoni
 
Le baruffe chiozzotte è il titolo della commedia scritta da Carlo Goldoni. La sua prima messa in scena, avvenne al teatro San Luca di Venezia alla fine del mese di gennaio del 1762. Viene considerata una delle più riuscite opere goldoniane e fa parte - insieme ad altri capolavori come I rusteghi e La casa nova - delle cosiddette commedie di ambientazione veneziana, lavori conclusivi dell’esperienza italiana dell’autore prima del trasferimento a Parigi. Opera corale, ambientata nella città lagunare e centro di pescatori di Chioggia (una Chioggia peraltro maggiormente lasciata intendere piuttosto che descritta nel senso letterale del termine). Ad essere rappresentate sono figure del più basso strato sociale - i pescatori e le donne che stanno loro intorno - ma non per questo prive di una loro vivida umanità
per le quali - nella visione della critica - ogni aspetto della vita diventa esso stesso commedia dalle lucide sottolineature esistenziali.
 
     
     
Faenza non è città di mare e quindi tutto l’aspetto legato alla marineria è stato trasposto nella conduzione di carri trasporto bestiame, di carrettieri e di commerci con la vicina Toscana. L’ambiente rivisitato è quello faentino attorno al 1820 ma l’impianto resta quello goldoniano.“Nẽca in Rumãgna…” rimane come “Le baruffe” una commedia d’ambiente popolare ma anche commedia di conversazione (dove la parola si fa strumento di espressività teatrale) con pesanti debiti verso la commedia dell’arte - le schermaglie amorose di un gruppo di popolani inseriti in un contesto familiare e sociale particolarmente articolato e mossi da sinceri affetti dell’anima che bene descrivono una visione della coralità della vita.