Les femmes savantes fu rappresentata per la prima volta a Parigi, al Palais Royal l’11 marzo 1672: Molière vi recitava la parte di Crisalo: la pièces piacque alla prima e fu replicata per dieci volte con ottimi incassi. In totale, ventiquattro rappresentazioni pubbliche in poco più di una stagione.
Protagonista delle Intellettuali è il teatro: il teatro dove ad ogni parola è concesso di litigare e di contraddirsi. La prima impressione è di movimento, un testo da recitarsi a ritmo di salon, una conversazione dove tutti non fanno che togliersi la parola di bocca lasciando parlare gli altri con molta civiltà. Il ritmo da salon si accompagna ad uno scompiglio di ricchi, il reddito cospicuo ad una fiera di nevrosi privilegiate, esaltante e raffinato concerto finale dove Molière riassume tutti i connotati del suo teatro analista di mali individuali, irriducibile avversario degli snobismi culturali e mode del momento. |
Molière non è forse mai stato così acuto scienziato della società come in questo testo.
Le Intellettuali è la più checoviana delle commedie di Molière, cioè una pièces che si alza come un polverone in attesa di una bufera che non scoppia o esplode solo per passare via ripristinando un nuovo ordine. Les femmes savantes è un girandola di idee, un fuoco d’artificio fatto di temi quali la condizione ed istruzione femminile, il problema della coppia e quello sessuale, l’antagonismo maschio-femmina, l’impegno e il disimpegno.
(Cesare Garboli) |