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LA VISITA DELLA VECCHIA SIGNORA
tre atti di Friedrich Dürrenmatt
 
STAG12/13

REPERTORIO 10

 
REPERTORIO I/O
 
 
 
personaggi
CLAIRE ZACHANASSIAN
VII  MARITO
VIII  MARITO
IL MAGGIORDOMO
KOBY
LOBY
SERVO
SERVO
SERVO
SERVO
ILL
SUA MOGLIE
SUA FIGLIA
IL BORGOMASTRO
IL PARROCO
IL PRESIDE
IL MEDICO
IL POLIZIOTTO
IL PRIMO
IL SECONDO
IL TERZO
IL QUARTO
PRIMA DONNA
SECONDA DONNA
  CAPOSTAZIONE
UFFICIALE  GIUDIZIARIO
GIORNALISTA
RADIOCRONISTA
FOTOGRAFO
 
interpreti
Rita Gallegati
Nicolò Spiriti
Matteo Fiori
Walter Gaudenzi
Daniela Gaudenzi
Giulietta Nanni
Roberto Ortali
Giuliano Bettoli**
Giuseppe Drei ***
Ivan Alpi
Alex Lucchesi
Maria Nives Visani
Lucia Piazza*
Pier Gianni Samorini
Daniele Porisini
Franco Bolognesi
Claudio Mingazzini
Gian Luca Lusa
Nicola Ragazzini
Marco Sartoni
Valentina Fiori
Alan Barnabè
Emanuela Ancarani
Elena Valtieri
Stefania Castellucci
Ilenia Zoli
Barbara Solaroli
Deanna Morlupi
Nicolò Spiriti
 

sabato 3 novembre 2012 - ore 21.00
domenica 4 novembre 2012 - ore 21.00
venerdì 9 novembre 2012 - ore 21.00
sabato 10 novembre 2012 - ore 21.00
domenica 11 novembre 2012 - ore 21.00

domenica 17 febbraio 2013 - ore 17.30
RASSEGNA CONCORSO ARCO D'ORO
PALARTE - FABRICA DI ROMA
I° PREMIO MIGLIOR SPETTACOLO
Bolognesi - Migliore attore non protagonista

Scene: Pierlodovico Massari
Tecnici : Barbara Solaroli, Alan Barnabè

Regia: LUIGI ANTONIO MAZZONI

edizione 1996
edizione 2011

* sabato 10/11/2012 - Eleonora Bassetti
** venerdì 9/11/2012 - Damiano Bandini
*** sabato 10/11/2012 - Lorenzo Visani
*** domenica 11/11/2012 - Lorenzo Visani
*** domenica 17/02/2013 - Silvano Tambini

 
Teatro dei Filodrammatici 12/11/2011
riprese filmate Francesco Minarini
   
 

La “Visita della vecchia signora” è una storia ambientata in una cittadina qualsiasi dell’Europa centrale, scritta da uno che non prende affatto le distanze dai suoi protagonisti e che non è poi tanto sicuro se si sarebbe comportato diversamente da loro.
Claire Zachanassian non impersona né la giustizia né il piano Marshall e tanto meno l’Apocalisse; è semplicemente quello che è: la donna più ricca del mondo,
che grazie al denaro può agire come un’eroina della tragedia greca, assoluta, crudele: Medea mettiamo.
Se lo può permettere. La Signora non manca di senso dell’umorismo, perché verso la gente ha lo stesso distacco che si ha verso la merce; distaccata anche da se stessa, possiede poi una grazia singolare, un fascino malvagio. Ma a forza di muoversi al di fuori del consesso umano è diventata qualcosa di immutabile, di rigido senza possibilità di sviluppo ulteriore, a meno di non pietrificarsi in idolo. È un’apparizione poetica al pari del suo seguito.
Se l’impassibile Claire Zachanassian ha statura eroica fin dall’inizio, il suo anziano amante la deve acquistare. Lurido bottegaio, egli cade nelle grinfie di lei, ignaro.
Colpevole com’è, all’inizio egli crede che la vita abbia da sola cancellato tutte le sue colpe. Un bruto insensibile, un semplicione nella cui mente, a poco a poco,
si fa strada un barlume di coscienza, attraverso la paura, il terrore...
Accanto ai protagonisti ci sono gli abitanti di Güllen, gente comune, come tutti noi. Non bisogna dar loro tratti malvagi, tutt’altro; dapprima sono decisi a respingere l’offerta; se poi fanno debiti non è col proposito di uccidere Ill, ma per leggerezza, con l’idea che tutto si arrangerà. È il processo per cui una comunità cede a poco a poco alla tentazione, cedimento esemplare, ma che deve essere reso plausibile.
La tentazione è troppo grande, la povertà troppo dura.
La “Visita della vecchia signora” è una commedia cattiva: proprio per questo deve essere recitata non con cattiveria ma con la massima umanità; con tristezza, non con rabbia; ma anche con umorismo, perché niente gioverebbe meno a questa commedia... che una soverchia e arida serietà.

Tratto dalla nota dell’autore ne :
«Lo scrittore nel tempo» Scritti su letteratura, teatro e cinema Edizione Einaudi, 1982