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COSI' E' (SE VI PARE)
parabola in tre atti di Luigi Pirandello
 
STAG04/05
STAG05/06
 
REPERTORIO 8
REPERTORIO A/I  
 
 
     
Teatro dei Filodrammatici 07/04/2006
riprese filmate Francesco Minarini
 
   
personaggi
 
LAMBERTO LAUDISI
Il Consigliere AGAZZI
La Signora AMALIA, sua moglie
DINA, loro figlia
La Signora SIRELLI
Il Signor SIRELLI
NUCCIA, loro figlia
Il Signor PREFETTO
La Signora CINI
La Signora NENNI
La Signora FROLA
Il Signor PONZA, suo genero
La Signora PONZA
La CAMERIERA di casa Agazzi
Una BAMBINA
     
 
interpreti  
Daniele Porisini
Pier Gianni Samorini
Arianna Bragliani
Simona Zaccarini
Elena Valtieri
Alessandro Lucchesi
Gianna Benericetti
Alessandro Tavanti
Paola Tampieri
Cinzia Pileggi
Rita Sandrini
Walter Gaudenzi
Elisa Renzi
Antonietta Bagnara
Paola Porisini
 
   
   
 
   
             
     

domenica 5 dicembre 2004
sabato 27 novembre 2004
domenica 28 novembre 2004
sabato 4 dicembre 2004
sabato 18 dicembre 2004
venerdì 7 aprile 2006
sabato 8 aprile 2006
domenica 9 aprile 2006

Costumi: a cura della Compagnia
Tecnici: Roberto Vignoli, Stefano Minardi, Matteo Bonoli
Assistente di Palcoscenico: Alessandro Bubani
Assistente di regia: Francesca Ascari
Regia: Daniele Porisini
 
   
Commedia o meglio “Parabola”, come la definisce Pirandello stesso, finita di scrivere probabilmente fra il marzo e l'aprile 1917. Debutta a Milano il 18 giugno 1917. La stesura definitiva dopo le varie verifiche “di palcoscenico” è del 1925. “Così è” è una macchina drammaturgica essenzialmente corale.
Molte le chiavi di lettura e quindi anche di lettura registica:
•  Lettura sociologica: il dramma di un subalterno vessato dalla curiosità di un ceto egemone, ozioso e crudele;
Se ci si ferma a questa sola lettura il luogo in cui si svolge la scena –Un salotto borghese- è in realtà uno spazio a metà fra aula di tribunale e camera di tortura ove si svolge un'inchiesta giudiziaria.
•  Lettura psicologica: il dramma interiore di due personaggi (Il Signor Ponza e la Signora Frola) condannati a giocarsi il proprio ruolo nella vita senza possibilità di soluzione alternativa a quella che vivono. In questo caso la Sig.ra Ponza diventa una sorta di sacerdotessa che salva i due.
•  Lettura filosofico-religiosa: un perverso gioco dell'autore per rendere pubblica la propria teoria del relativismo attraverso una macchina teatrale perfettamente razionale; non per niente la definisce “parabola”.
I tre atti originari terminano tutti nello stesso modo: un silenzio, un commento sulla verità, una risata.
Nella nostra messa in scena abbiamo cercato di cogliere scena per scena la chiave di lettura giusta cercando di mettere in risalto di volta in volta l'aspetto predominante in modo che ognuna delle chiavi di lettura trovi un suo sviluppo. Ne risulta una messa in scena con un primo atto molto giocoso e ironico nelle scene di gruppo e riflessivo nei momenti con la Sig.ra Frola e/o il Signor Ponza, un secondo atto diviso in tre momenti di cui le prime scene decisamente brillanti una parte centrale estremamente riflessiva ed un finale intenso ed emozionante.
Abbiamo cercato di portare sul palcoscenico un Pirandello a “tutto tondo” dunque vi potremo trovare:
L'humor sempre al limite della tragedia anche quando il comico delle situazioni insiste sul paradosso o deforma la realtà attraverso l'invenzione grottesca in un gioco di specchi che stravolge e disintegra la stessa fisionomia dei personaggi.
La “filosofia” del relativismo e delle maschere “..non dica come mi vede….perchè io sono come lei mi vede, ma ciò non toglie che io sia anche come mi vedono gli altri…”.
La carnevalizzazione intesa come principio che permette di scoprire ciò che è nuovo e finora mai visto.
Scenografia e costumi sono stati studiati in funzione di queste diverse chiavi di lettura giocando la scenografia sul grottesco contrasto tra il clima processuale, direi farisaico, e il clima giocoso di una sorta di carnevalizzazione della realtà e i costumi sui vivaci colori.
Uno spettacolo insomma dove si ride, si sorride, si pensa e si riflette.